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dai GIORNALI di OGGIROMA - Via libera alla riforma dei licei. Il consiglio dei ministri ha approvato, in prima lettura, il riordino di questo ramo della scuola secondaria superiore. Da 400 indirizzi si passa a 6 licei con 10 opzioni per gli studenti. Il governo approva la riforma dei licei Da 400 indirizzi a 6, due le new entry l nuovo modello al via per le prime e le seconde classi dal 2010-2011 Oltre a classico, scientifico, artistico e linguistico, ci saranno il liceo musicale e quello delle scienze umane IL REGOLAMENTO DELLA RIFORMA LICEI2009-06-12 |
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Dal Sito Internet di
REPUBBLICAper l'articolo completo vai al sito Internet
http://www.repubblica.it/2008-06-13
Via libera del Cdm ai licei della Gelmini
Meno ore in classe, due nuovi indirizzi
Approvato il regolamento per le superiori (testo). Oltre a Classico, Scientifico, Artistico e Linguistico dal 2010-2011 Scienze umane, Musicale e Coreutico. Solo 27 ore di lezione, 30 alle medie (schede)
di S. INTRAVAIA
Rinviato al Sito Internet di
http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=88627&idCat=82La rivoluzione partirà dall'anno scolastico 2010-11
La riforma dei licei approvata dal governo
(Schema dpr Cdm 12.6.2009)
Quattrocento indirizzi sperimentali e sei licei, con più autonomia per le scuole e piani di studio più razionali a partire dall’anno scolastico 2010-11: questa a grandi linee la riforma dei licei del ministro Maria Stella Gelmini approvata oggi dal Consiglio dei ministri. Come spiega una nota del ministero "per cancellare la frammentazione e consentire alle famiglie e agli studenti di compiere scelte chiare, i 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal Miur e le tantissime sperimentazioni attivate, saranno ricondotte in 6 licei".
Questi i sei licei:
Liceo artistico - Articolato in tre indirizzi: arti figurative - a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di cogliere i valori estetici nelle opere artistiche ed individuare le problematiche estetiche, storiche, economiche, sociali e giuridiche connesse alla tutela e alla valorizzazione dei beni artistici e culturali;
architettura, design, ambiente - a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di conoscere e utilizzare i codici della comunicazione visiva e audiovisiva nella ricerca e nella produzione artistica, in relazione al contesto storico-sociale;
audiovisivo, multimedia, scenografia - a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di impiegare tecnologie tradizionali e innovative nella ricerca, nella progettazione e nello sviluppo delle proprie potenzialità artistiche.
Liceo classico – Sarà sostanzialmente quello di sempre. Però con la riforma sarà finalmente introdotto l'insegnamento di una lingua straniera per l'intero quinquennio.
Liceo scientifico – Oltre oltre al normale indirizzo scientifico le scuole potranno attivare l'opzione scientifico tecnologica che consentirà l'approfondimento della conoscenza di concetti, principi e teorie scientifiche e di processi tecnologici, anche attraverso esemplificazioni operative.
Liceo linguistico – Il liceo linguistico prevederà l'insegnamento di 3 lingue straniere. Dalla terza liceo un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta liceo un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera
Liceo musicale e coreutico – Non solo è una delle grandi riforme ma è, finalmente, la conclusione di una delle lacune di generazioni di italiani, la pressocché totale ignoranza della musica, considerata un’arte minore nella riforma idealistica di Giovanni Gentile (quella che ha creato gli attuali licei). Il liceo musicale sarà articolato nelle due sezioni musicale e coreutica. Inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche e potranno essere attivati in collaborazione con i conservatori e le accademie di danza per le materie di loro competenza. Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, devono essere in grado di: a) cogliere i valori estetici delle opere musicali; b) conoscere repertori significativi del patrimonio musicale e coreutico nazionale e internazionale, analizzandoli mediante l'ascolto, la visione e la decodifica dei testi; c) individuare le ragioni e i contesti storici relativi ad opere, autori, personaggi, artisti, movimenti, correnti musicali e allestimenti coreutici; d) conoscere ed analizzare gli elementi strutturali del linguaggio musicale e coreutico sotto gli aspetti della composizione, dell'interpretazione, dell'esecuzione e dell'improvvisazione; e) conoscere le relazioni tra musica, motricità, emotività e scienze cognitive.
Liceo delle scienze umane - Altra novità della riforma è il liceo delle scienze umane. Sostituisce il liceo sociopsicopedagogico portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi. Il piano di studi di questo indirizzo si basa sull'approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica. Ogni scuola potrà attivare l'opzione 'sezione economico-sociale' in cui saranno approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche.
Il latino sarà presente come insegnamento obbligatorio nei licei Classico, Scientifico, Linguistico e delle Scienze umane, e facoltativo negli altri licei. Sarà aumentato il numero di ore di matematica, fisica e scienze "per irrobustire – dice sempre il ministero - la componente scientifica nella preparazione liceale degli studenti e saranno potenziate le lingue straniere, con la presenza obbligatoria dell'insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia".
Comunque tutti i licei dovranno prevedere 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel quinto anno, a eccezione del classico (31 ore negli ultimi tre anni), per preservare le caratteristiche rafforzando la lingua straniera, dell'artistico (massimo 35), musicale e coreutico (32), perché questi ultimi prevedono materie pratiche ed esercitazioni.
Il testo che viene presentato è soggetto a modifiche. (12 giugno 2009)
SCHEMA DI DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONCERNENTE REGOLAMENTO RECANTE REVISIONE DELL’ASSETTO ORDINAMENTALE, ORGANIZZATIVO E DIDATTICO DEI LICEI AI SENSI DELL’ARTICOLO 64, COMMA 4, DEL DECRETO-LEGGE 25 GIUGNO 2008, N. 112, CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 6 AGOSTO 2008, N. 133.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
VISTI gli articoli 87 e 117 della Costituzione;
VISTO l’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
VISTO l’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, che prevede, al comma 3, la predisposizione di un piano programmatico di interventi e misure finalizzati ad un più razionale utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili e ad una maggiore efficacia ed efficienza del sistema scolastico e, al comma 4, in attuazione del piano e in relazione agli interventi e alle misure annuali ivi individuati, l’adozione di uno o più regolamenti ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni;
VISTO il piano programmatico di interventi predisposto dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, ai sensi dell’articolo 64, comma 3, del sopra citato decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008;
VISTO l’articolo 15 della legge 20 maggio 1982, n. 270, recante norme sulla revisione della disciplina del reclutamento del personale docente;
VISTO il testo unico delle leggi in materia di istruzione approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, concernente il "Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche";
VISTA la legge 21 dicembre 1999, n. 508, recante disposizioni in merito alla riforma delle accademie di belle arti, dell’accademia nazionale di danza, dell’accademia nazionale di arte drammatica, degli istituti superiori per le industrie artistiche, dei conservatori di musica e degli istituti musicali pareggiati;
VISTO il decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76, recante "Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, a norma dell’articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 20 marzo 2003, n. 53, e successive modificazioni;
VISTO il decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, recante "Definizione delle norme generali relative all’alternanza scuola-lavoro, a norma dell’articolo 4 della legge 20 marzo 2003, n. 53";
VISTO il decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e successive modificazioni, recante "Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell'articolo 2 della legge 28 marzo 2003, n. 53";
VISTO l’articolo 1, commi 605, lettera f), e 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, con il quale è stata sancita l’obbligatorietà dell’istruzione per almeno 10 anni;
VISTA la legge 11 gennaio 2007, n. 1, recante disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di raccordo tra la scuola e le università;
VISTO il decreto ministeriale 22 agosto 2007, n. 139, concernente il "Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione";
VISTO il decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176;
VISTO il decreto legislativo 14 gennaio 2008, n. 21, relativo alle norme per la definizione dei percorsi di orientamento all’istruzione universitaria e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica;
VISTO il decreto legislativo 14 gennaio 2008, n. 22, relativo alla definizione dei percorsi di orientamento finalizzati alla professione e al lavoro;
VISTO il decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, ed, in particolare, l’articolo 3, comma 4, che ha abrogato il comma 3 dell’articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226;
VISTO l’articolo 3 del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 156, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189;
VISTO il decreto del Ministro della pubblica istruzione 13 giugno 2006, n. 47, relativo alla quota dei curricoli rimessa all’autonomia delle istituzioni scolastiche;
VISTO il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008, recante "Linee guida per la riorganizzazione del Sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore e costituzione degli istituti tecnici superiori";
VISTA la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 18 dicembre 2006 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente;
VISTA la Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche dell’apprendimento permanente;
SENTITO il Consiglio nazionale della pubblica istruzione;
VISTA la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del ………;
SENTITA la Conferenza unificata di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, nella seduta del …………;
UDITO il parere del Consiglio di Stato espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del ………;
VISTA la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del ………;
SULLA PROPOSTA del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione;
E M A N A
il seguente regolamento
ART. 1
(Oggetto))
1. I licei sono disciplinati dal decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e successive modificazioni e dal presente decreto in attuazione del piano programmatico di interventi di cui all’articolo 64, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, volti ad una maggiore razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili, tali da conferire efficacia ed efficienza al sistema scolastico.
ART. 2
(Identità dei licei)
1. I licei sono finalizzati al conseguimento di un diploma di istruzione secondaria superiore e costituiscono parte del sistema dell’istruzione secondaria superiore quale articolazione del secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e successive modificazioni. I licei adottano il profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione di cui all’allegato A del suddetto decreto legislativo n. 226 del 2005.
2. I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.
3. I percorsi liceali hanno durata quinquennale. Si sviluppano in due periodi biennali e in un quinto anno che completa il percorso disciplinare. I percorsi realizzano il profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione per il sistema dei licei di cui all’allegato A al presente regolamento attraverso gli obiettivi specifici di apprendimento di cui all’articolo 13, comma 9, lettera a).
4. Il primo biennio è finalizzato anche all’assolvimento dell’obbligo di istruzione di cui al regolamento adottato con decreto del Ministro della pubblica istruzione 22 agosto 2007, n. 139.
5. Nell’ambito dei percorsi liceali le istituzioni scolastiche stabiliscono, a partire dal secondo biennio, anche d’intesa rispettivamente con le università, con le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e con quelle ove si realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore ed i percorsi degli istituti tecnici superiori, specifiche modalità per l’approfondimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze richieste per l’accesso ai corsi di studio universitari e dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, ai percorsi dell’istruzione e formazione tecnica superiore e degli istituti tecnici superiori, nonché per l’approfondimento delle conoscenze, abilità e competenze necessarie per l’inserimento nel mondo del lavoro. L’approfondimento può essere realizzato anche nell’ambito dei percorsi di alternanza scuola-lavoro di cui al decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, nonché attraverso l’attivazione di moduli e di iniziative di studio-lavoro per progetti, di esperienze pratiche e di stage.
ART. 3
(Articolazione del sistema dei licei)
1. Il sistema dei licei comprende i licei artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico e delle scienze umane.
2. I percorsi liceali realizzano il profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione per il sistema dei licei, di cui all’allegato A al presente regolamento, con riferimento ai piani di studio di cui agli allegati B, C, D, E, F e G al medesimo regolamento.
3. Alla riorganizzazione delle sezioni bilingui, delle sezioni ad opzione internazionale, delle sezioni di liceo classico europeo e delle sezioni di liceo linguistico europeo si provvede con distinto regolamento adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1998, n. 400, e successive modificazioni, sulla base dei criteri previsti dal presente decreto.
ART. 4
(Liceo artistico)
1. Il percorso del liceo artistico approfondisce le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie per maturare una cultura estetica, per conoscere il patrimonio artistico e il suo contesto storico e culturale e per l’espressione della creatività e progettualità. Assicura la conoscenza dei codici della ricerca e della produzione artistica e la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche relative.
2. Il percorso del liceo artistico si articola, a partire dal secondo biennio, nei seguenti indirizzi:
a) arti figurative;
b) architettura, design, ambiente;
c) audiovisivo, multimedia, scenografia.
3. Gli indirizzi si caratterizzano per la presenza dei seguenti laboratori, nei quali lo studente sviluppa la propria capacità progettuale:
a) laboratorio di figurazione, dell’indirizzo arti figurative, nel quale lo studente acquisisce e sviluppa la padronanza dei linguaggi delle arti figurative (disegno, pittura, modellazione plastica);
b) laboratorio di progettazione e relative discipline progettuali dell’indirizzo architettura, design, ambiente, nel quale lo studente acquisisce la padronanza di metodi di rappresentazione specifici dell’architettura e delle problematiche urbanistiche (sezione architettura e ambiente) oppure delle metodologie proprie della progettazione di oggetti (sezione design, articolata nei distinti settori della produzione artistica);
c) laboratorio audiovisivo, dell’indirizzo audiovisivo, multimedia, scenografia, nel quale lo studente acquisisce e sviluppa la padronanza dei linguaggi e delle tecniche della comunicazione visiva, di quella audiovisiva, multimediale e dell’allestimento scenico, di tipo tradizionale e innovativo.
4. L’orario annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 1122 ore nel primo biennio, corrispondenti a 34 ore medie settimanali, e di 726 ore nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 22 ore medie settimanali, per l’indirizzo di cui alla lettera a) del comma 2; di 1122 ore nel primo biennio, corrispondenti a 34 ore medie settimanali, e di 792 ore nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 24 ore medie settimanali, per gli indirizzi di cui alle lettere b) e c) del comma 2. L’orario annuale delle attività e degli insegnamenti obbligatori di indirizzo è di 429 ore nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 13 ore medie settimanali, per l’indirizzo di cui alla lettera a) del comma 2, e di 363 ore nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 11 ore medie settimanali, per gli indirizzi di cui alle lettere b) e c) del comma 2.
5. Il piano degli studi del liceo artistico e dei relativi indirizzi è definito dall’allegato B al presente decreto.
6. Al fine di corrispondere alle esigenze e vocazioni delle realtà territoriali il potenziamento e l’articolazione dell’offerta formativa dei licei artistici possono essere assicurati mediante specifiche intese con le Regioni, con particolare riferimento alle attività laboratoriali ed alle interazioni con il mondo del lavoro.
ART. 5
(Liceo classico)
1. Il percorso del liceo classico approfondisce le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie allo studio della civiltà classica e umanistica, assicurando l’acquisizione di rigore metodologico all’interno di un quadro culturale che riserva attenzione anche alla matematica e alle scienze sperimentali. Trasmette inoltre una solida formazione problematica e critica idonea a comprendere la realtà nella sua dimensione sincronica e diacronica.
2. L’orario annuale delle attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 891 ore nel primo biennio, corrispondenti a 27 ore medie settimanali, e di 1023 nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 31 ore medie settimanali.
3. Il piano degli studi del liceo classico è definito dall’allegato C al presente decreto.
ART. 6
(Liceo linguistico)
1. Il percorso del liceo linguistico approfondisce le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie per acquisire la padronanza comunicativa di tre lingue, oltre l’italiano, e di rapportarsi in forma critica e dialettica alle altre culture.
2. Dal primo anno del secondo biennio è previsto l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica, compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse assegnato, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie. Dal secondo anno del secondo biennio è previsto inoltre l’insegnamento, in una diversa lingua straniera, di una disciplina non linguistica, compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse assegnato, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie. Tali insegnamenti devono essere attivati in ogni caso nei limiti degli organici determinati a legislazione vigente.
3. L’orario annuale delle attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 891 ore nel primo biennio, corrispondenti a 27 ore medie settimanali, e di 990 nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 30 ore medie settimanali.
4. Il piano degli studi del liceo linguistico è definito dall’allegato D al presente decreto.
ART. 7
(Liceo musicale e coreutico)
1. Il percorso del liceo musicale e coreutico, articolato nelle rispettive sezioni, approfondisce le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie ad acquisire, anche attraverso attività di laboratorio, la padronanza dei linguaggi musicali e coreutici sotto gli aspetti della composizione, interpretazione, esecuzione e rappresentazione, maturando la necessaria prospettiva culturale, storica, estetica, teorica e tecnica. Assicura altresì la continuità dei percorsi formativi per gli studenti provenienti dai corsi ad indirizzo musicale di cui all’articolo 11, comma 9, della legge 3 maggio 1999, n. 124.
2. L’orario annuale delle attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 594 ore nel primo biennio, corrispondenti a 18 ore medie settimanali, e 627 ore nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 19 ore medie settimanali. Al predetto orario si aggiungono, per ciascuna delle sezioni, musicale e coreutica, 462 ore nel primo biennio, corrispondenti a 14 ore medie settimanali, e 429 ore nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 13 ore medie settimanali.
3. Il liceo musicale e coreutico può anche essere costituito, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e nei limiti delle risorse attribuite a ciascuna istituzione, attraverso specifiche convenzioni tra istituzioni scolastiche e istituzioni dell’alta formazione musicale e coreutica. La convenzione disciplina i reciproci rapporti, con riferimento anche alle modalità di utilizzo del personale e delle strutture e attrezzature didattiche, e gli aspetti economici e finanziari. Con le stesse modalità possono essere costituite specifiche sezioni di liceo musicale e coreutico nell’ambito di istituzioni scolastiche già esistenti.
4. Il piano degli studi del liceo musicale e coreutico e delle relative sezioni è definito dall’allegato E al presente decreto.
ART. 8
(Liceo scientifico)
1. Il percorso del liceo scientifico approfondisce il nesso tra scienza e tradizione umanistica, favorendo l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica e delle scienze sperimentali. Fornisce allo studente le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative.
2. Al fine di assecondare le vocazioni degli studenti interessati ad acquisire competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alla cultura scientifico-tecnologica, con particolare riferimento alle scienze matematiche, fisiche, chimiche e biologiche e all’informatica, le istituzioni scolastiche possono attivare, nell’ambito del liceo scientifico, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, una o più sezioni a opzione scientifico-tecnologica.
3. L’orario annuale delle attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 891 ore nel primo biennio, corrispondenti a 27 ore medie settimanali, e di 990 nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 30 ore medie settimanali.
4. Il piano degli studi del liceo scientifico e della relativa opzione scientifico-tecnologica è definito dall’allegato F al presente decreto.
ART. 9
(Liceo delle scienze umane)
1. Il percorso del liceo delle scienze umane approfondisce le teorie esplicative dei fenomeni collegati alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni umane e sociali, con particolare riguardo allo studio della filosofia e delle scienze umane. Fornisce allo studente le conoscenze, le abilità e le competenze necessarie per cogliere la complessità e la specificità dei processi formativi. Assicura la padronanza dei linguaggi, delle metodologie e delle tecniche nel campo delle scienze umane.
2. Al fine di assecondare le vocazioni degli studenti interessati ad acquisire competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche, economiche e sociali, le istituzioni scolastiche possono attivare, nell’ambito del liceo delle scienze umane, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, una o più sezioni a opzione economico-sociale.
3. L’orario annuale delle attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti è di 891, corrispondenti a 27 ore medie settimanali, ore nel primo biennio e di 990 nel secondo biennio e nel quinto anno, corrispondenti a 30 ore medie settimanali.
4. Il piano degli studi del liceo delle scienze umane e della relativa opzione economico-sociale è definito dall’allegato G al presente decreto.
ART. 10
(Orario annuale e attività educative e didattiche)
1. I percorsi dei licei sono così riordinati:
a) si riferiscono a risultati di apprendimento declinati in conoscenze, abilità e competenze in relazione alla raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008 sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF), anche ai fini della mobilità delle persone sul territorio dell’Unione europea;
b) il loro orario annuale, comprensivo della quota riservata alle regioni, alle istituzioni scolastiche autonome ed all’insegnamento della religione cattolica in conformità all’accordo che apporta modifiche al concordato lateranense e al relativo protocollo addizionale reso esecutivo con legge 25 marzo 1985, n. 121, ed alle conseguenti intese, è articolato in attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e negli insegnamenti eventualmente previsti dal piano dell’offerta formativa di cui al comma 2, lettera c), ed al comma 3;
c) la quota dei piani di studio rimessa alle singole istituzioni scolastiche nell’ambito degli indirizzi definiti dalle regioni in coerenza con il profilo educativo, culturale e professionale di cui all’articolo 3, comma 2, come determinata nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato e tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie, non può essere superiore al 20 per cento del monte ore complessivo nel primo biennio, non può essere superiore al 30 per cento nel secondo biennio e non può essere superiore al 20 per cento nel quinto anno, salvo restando che l’orario previsto dal piano di studio di ciascuna disciplina non può essere ridotto in misura superiore a un terzo nell’arco dei cinque anni.
2. Ai fini della realizzazione dei principi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 e per il conseguimento degli obiettivi formativi di cui al presente decreto, le istituzioni scolastiche:
a) costituiscono, senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica, dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, per il sostegno alla didattica e alla progettazione formativa;
b) costituiscono, senza nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica, un comitato scientifico con una composizione paritetica di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, con funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità; ai componenti del comitato non spettano compensi a qualsiasi titolo;
c) attraverso il piano dell’offerta formativa possono organizzare, nei limiti delle loro disponibilità di bilancio, attività ed insegnamenti facoltativi coerenti con il profilo educativo, culturale e professionale dello studente previsto per il relativo percorso liceale. La scelta di tali attività e insegnamenti è facoltativa e opzionale per gli studenti. Gli studenti sono tenuti alla frequenza delle attività e degli insegnamenti facoltativi prescelti. La valutazione nelle materie facoltative concorre alla valutazione complessiva. Le relative richieste sono formulate all’atto dell’iscrizione alle classi. Al fine di ampliare e razionalizzare tale scelta, gli istituti possono, nella loro autonomia, organizzarsi anche in rete e stipulare contratti d’opera con esperti, nei limiti e delle risorse iscritte nel programma annuale di ciascuna istituzione scolastica. Tali esperti sono individuati sulla base dei criteri indicati dal comitato tecnico - scientifico di cui alla lettera b).
3. Le attività e gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti sono finalizzati al conseguimento delle conoscenze, delle abilità e delle competenze essenziali ed irrinunciabili in rapporto allo specifico percorso liceale. Nell’ambito delle dotazioni organiche del personale docente che annualmente vengono definite con il decreto interministeriale, viene previsto uno specifico contingente di organico da assegnare alle singole istituzioni scolastiche e/o disponibile attraverso gli accordi di rete previsti dall’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, con il quale le istituzioni scolastiche medesime possono potenziare gli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti e/o attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa mediante la diversificazione e personalizzazione dei piani di studio. L’elenco di detti insegnamenti è compreso nell’allegato H al presente decreto.
4. Ai fini del conseguimento del successo formativo, le istituzioni scolastiche attivano gli strumenti di autonomia didattica previsti dall’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275.
5. Fatto salvo quanto stabilito specificamente per il percorso del liceo linguistico, nel quinto anno è previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL) compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato. Tale insegnamento deve essere attivato in ogni caso nei limiti degli organici determinati a legislazione vigente.
6. In attesa dell’istituzione di specifiche classi di abilitazione, l’insegnamento di cui al comma 5 è affidato a docenti abilitati in possesso di titolo di specializzazione ovvero a docenti in possesso di titolo di laurea comunitario attestante la competenza disciplinare e che dimostrino la necessaria competenza linguistica in base a criteri definiti da apposito decreto emanato dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
7. Le attività e gli insegnamenti relativi a ‘Cittadinanza e Costituzione’, di cui all’articolo 1 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, si sviluppano nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e nel monte ore complessivo in esse previsto, con riferimento all’insegnamento di ‘Diritto ed economia’ o, in sua mancanza, all’insegnamento di ‘Storia’.
ART. 11
(Valutazione e titoli finali)
1. La valutazione periodica e finale degli apprendimenti è effettuata secondo quanto previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e successive modificazioni, dall’articolo 2 del decreto legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, e dal regolamento emanato ai sensi dell’articolo 3, comma 5, del medesimo decreto-legge.
2. I percorsi dei licei si concludono con un esame di Stato, secondo le vigenti disposizioni sugli esami conclusivi dell’istruzione secondaria superiore.
3. Al superamento dell’esame di Stato conclusivo dei percorsi liceali viene rilasciato il titolo di diploma liceale, indicante la tipologia di liceo e l’eventuale indirizzo seguito dallo studente e le competenze acquisite, anche con riferimento alle eventuali opzioni scelte. Il predetto diploma costituisce titolo necessario per l’accesso all’università ed agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, agli istituti tecnici superiori e ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore di cui ai capi II e III del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 gennaio 2008, fermo restando il valore del diploma medesimo a tutti gli altri effetti previsti dall’ordinamento giuridico.
ART. 12
(Monitoraggio e valutazione di sistema)
1. I percorsi dei licei sono oggetto di costante monitoraggio e valutazione. A tal fine, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca si avvale di un apposito Comitato nazionale per l’istruzione liceale, costituito con proprio decreto, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, del quale fanno parte un rappresentante scelto dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, rappresentanti delle scuole, delle università ed esponenti del mondo della cultura, dell’arte e della ricerca. Il Comitato si avvale dell’assistenza tecnica dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (ANSAS) e dell’Istituto nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI). Ai componenti del comitato non spettano compensi a qualsiasi titolo dovuti.
2. Il profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione per il sistema dei licei nonché le indicazioni di cui all’articolo 13, comma 10, sono aggiornati periodicamente con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca adottato ai sensi dell’articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in relazione alle proposte del Comitato di cui al comma 1, con riferimento agli sviluppi culturali emergenti nonché alle esigenze espresse dalle università e dal mondo del lavoro e delle professioni.
3. I risultati di apprendimento degli studenti dei percorsi liceali sono oggetto di valutazione periodica da parte dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI). Lo stesso Istituto cura la pubblicazione degli esiti della valutazione.
4. I risultati del monitoraggio e della valutazione sono oggetto di un rapporto presentato al Parlamento ogni 3 anni dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
ART. 13
(Passaggio al nuovo ordinamento)
1. A partire dalle prime e dalle seconde classi funzionanti nell’anno scolastico 2010/2011, i percorsi liceali di ogni tipo e indirizzo con le relative sperimentazioni confluiscono nei licei di cui al presente decreto, secondo quanto previsto dalla tabella contenuta nell’allegato I, ferma restando la prosecuzione ad esaurimento dei percorsi dell’ultimo triennio in atto sino all’anno scolastico 2009-2010.
2. Gli istituti d’arte con le relative sperimentazioni confluiscono nei licei di cui al presente decreto secondo quanto previsto dal comma 1, ad eccezione delle sezioni degli istituti d’arte che prevedono l’esame di licenza di maestro d’arte al termine del triennio, per le quali detta confluenza si realizza a partire dalle sole prime classi funzionanti nell’anno scolastico 2010/2011.
3. I percorsi sperimentali musicali e coreutici confluiscono nei nuovi licei musicali e coreutici disciplinati dal presente decreto a partire dalle prime classi funzionanti nell’anno scolastico 2010/2011.
4. La corrispondenza dei titoli di studio rilasciati al termine dei percorsi liceali di ogni tipo e indirizzo dell’ordinamento previgente con i titoli di studio rilasciati al termine dei percorsi liceali di cui al presente regolamento è individuata nella tabella contenuta nell’allegato L.
5. In rapporto alla specificità dei percorsi di origine sperimentale effettivamente attuati, le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, possono presentare ai competenti Uffici scolastici regionali motivate proposte finalizzate alla individuazione di una confluenza diversa da quella indicata nella tabella di cui al comma 1 e, comunque, compresa tra quelle indicate nella tabella medesima.
6. In prima applicazione del presente regolamento, sono istituite sul territorio nazionale non più di quaranta sezioni musicali e di dieci sezioni coreutiche del Liceo musicale e coreutico. Le predette sezioni sono istituite nel quadro della programmazione della rete scolastica di cui all’articolo 138, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112. Alla ripartizione delle sezioni a livello regionale si provvede con riferimento ai criteri fissati in sede di intesa di cui all’articolo 3 del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 186, convertito, con modificazioni, dalla della legge 4 dicembre 2008, n.189.
7. Eventuali sezioni aggiuntive di liceo musicale e coreutico possono essere istituite, di concerto con il Ministero dell’economia e finanze, con decreto ministeriale non avente natura regolamentare.
8. L’istituzione di sezioni di liceo musicale è subordinata alla disponibilità delle necessarie risorse professionali per l’insegnamento dello strumento, assicurate attraverso apposite convenzioni con i conservatori di musica ai sensi dell’articolo 2, comma 8, lettera g), della legge 21 dicembre 1999, n. 508, intese con le regioni o gli enti locali, oppure mediante eventuali risorse finanziarie o di organico delle singole istituzioni scolastiche o in presenza di personale fornito di diploma di conservatorio nello specifico strumento ed inserito nelle graduatorie provinciali ad esaurimento. Con le stesse modalità possono essere costituite specifiche sezioni di liceo musicale e coreutico nell’ambito di istituzioni scolastiche già esistenti.
9. Per l’insegnamento di strumento musicale si può altresì provvedere, ai sensi dell’articolo 15 della legge 20 maggio 1981, n. 270, mediante personale docente con contratto a tempo indeterminato di educazione musicale nella scuola secondaria di primo grado purché in possesso di titolo specifico riguardante la classe di abilitazione A077 e nei limiti delle dotazioni organiche definite a livello regionale.
10. Per l’istituzione di sezioni di liceo coreutico è richiesta una specifica convenzione con l’Accademia nazionale di danza o con istituzioni accreditate, secondo modalità e termini definiti sulla base di apposito decreto ministeriale.
11. Con successivi decreti del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, aventi natura non regolamentare, sono definiti:
a) le indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento declinati secondo conoscenze, abilità e competenze, con riferimento ai profili di cui all’articolo 2, commi 1 e 3, in relazione alle attività e agli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali di cui al presente decreto;
b) l’articolazione delle cattedre per ciascuno dei percorsi liceali di cui agli articoli 4, 5, 6, 7, 8 e 9, in relazione alle classi di concorso del personale docente;
c) gli indicatori per la valutazione e l’autovalutazione dei percorsi liceali, in relazione alle proposte formulate dal Comitato di cui all’articolo 12, comma 1, anche con riferimento al quadro europeo per la garanzia della qualità dei sistemi di istruzione e formazione.
12. Il passaggio al nuovo ordinamento è accompagnato da misure nazionali di sistema idonee a sostenere, anche in collaborazione con le associazioni professionali e disciplinari di settore, l’aggiornamento dei dirigenti, dei docenti e del personale amministrativo, tecnico e ausiliario dei licei e a informare i giovani e le loro famiglie in relazione alle scelte degli studi per l’anno scolastico 2010/2011.
ART. 14
(Regioni a statuto speciale e Province autonome di Trento e di Bolzano)
1. All’attuazione del presente decreto nelle Regioni a statuto speciale e nelle Province autonome di Trento e di Bolzano si provvede in conformità ai rispettivi statuti e relative norme di attuazione, nonché alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3.
2. Le disposizioni del presente regolamento si applicano anche alle scuole con lingua di insegnamento slovena, fatte salve le modifiche ed integrazioni per gli opportuni adattamenti agli specifici ordinamenti di tali scuole, nel limite massimo di 1254 ore annuali per il liceo artistico e di 1188 per il liceo classico, il liceo linguistico, il liceo musicale e coreutico, il liceo scientifico e il liceo delle scienze umane.
ART. 15
(Abrogazioni)
1. Sono abrogati gli articoli 2, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 11, 12, 23, 25, 26 e 27 e relativi allegati del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
ART. 16
(Disposizioni finali)
1. All’attuazione del presente decreto si provvede in coerenza con il piano programmatico di cui all’articolo 64, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei limiti delle risorse finanziarie previste dagli ordinari stanziamenti di bilancio senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
2. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Il presente decreto, munito di sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dal sito del il SOLE 24 ORE
per l'articolo completo vai al sito Internet
http://www.ilsole24ore.com2009-06-12
IL REGOLAMENTO DELLA RIFORMA LICEI
CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-06-12 l nuovo modello al via per le prime e le seconde classi dal 2010-2011 Il governo approva la riforma dei licei Da 400 indirizzi a 6, due le new entry Oltre a classico, scientifico, artistico e linguistico, ci saranno il liceo musicale e quello delle scienze umane Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini (Fotogramma) Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini (Fotogramma) ROMA - Via libera alla riforma dei licei. Il consiglio dei ministri ha approvato, in prima lettura, il riordino di questo ramo della scuola secondaria superiore. Da 400 indirizzi si passa a 6 licei con 10 opzioni per gli studenti. Due le new entry: il liceo musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane. Il nuovo modello partirà gradualmente, coinvolgendo dall'anno scolastico 2010-2011 le prime e le seconde classi; entrerà a regime nel 2013. Soddisfatta Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione: il tentativo ha spiegato, è quello di "coniugare la tradizione con l'innovazione privilegiando la qualità". "È una riforma epocale - ha aggiunto la Gelmini - che modifica un impianto che risale alla legge Gentile del '23"SEI LICEI - La riforma spazza via gli attuali 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal ministero e le tantissime sperimentazioni attivate e propone sei licei: il liceo artistico, articolato in tre indirizzi (arti figurative, architettura-design-ambiente, audiovisivo-multimedia-scenografia); il liceo classico (sarà introdotto l'insegnamento di una lingua straniera per l'intero quinquennio); il liceo scientifico (oltre al normale indirizzo le scuole potranno attivare l'opzione scientifico-tecnologica, dove salta il latino); il liceo linguistico (tre lingue straniere, dalla terza liceo un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta liceo un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera); il liceo musicale e coreutico, articolato appunto nelle due sezioni musicale e coreutica (inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche); infine, il liceo delle scienze umane che sostituisce il liceo sociopsicopedagogico portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi (le scuole potranno attivare un'opzione sezione economico-sociale, dove non è previsto lo studio del latino). IL LATINO - Il latino è presente come insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane e come opzione negli altri licei. È previsto un incremento orario della matematica, della fisica e delle scienze "per irrobustire - spiega il ministero - la componente scientifica nella preparazione liceale" degli studenti (gli insegnamenti di fisica e scienze possono essere attivati dalle istituzioni scolastiche anche nel biennio del liceo classico). C'è un potenziamento delle lingue straniere con la presenza obbligatoria dell'insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia. Le discipline giuridiche ed economiche si studieranno sia nel liceo scientifico (opzione tecnologica), sia nel liceo delle scienze sociali (opzione economico-sociale) mentre negli altri licei potranno essere introdotte attraverso la quota di autonomia. Infine, "per essere al passo con l'Europa", è previsto l'insegnamento, nel quinto anno, di una disciplina non linguistica in lingua straniera. Tutti i licei prevedranno 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel 5ø anno, ad eccezione del classico (31 ore negli ultimi tre anni), dell'artistico (massimo 35), musicale e coreutico (32). 12 giugno 2009 |
REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2008-06-13 Via libera del Cdm ai licei della Gelmini Meno ore in classe, due nuovi indirizzi Approvato il regolamento per le superiori (testo). Oltre a Classico, Scientifico, Artistico e Linguistico dal 2010-2011 Scienze umane, Musicale e Coreutico. Solo 27 ore di lezione, 30 alle medie (schede) di S. INTRAVAIA
2008-06-12 Il ministro Gelmini parla di svolta storica. Per la Bastico si cestinano anni di esperienze Sindacati divisi: prudente la Uil, per la Cgil è una logica di tagli Legge epocale? Il Pd attacca "Si torna all'inizio del secolo" di SALVO INTRAVAIA "Riforma epocale" o "ritorno al passato"? La riforma sui licei varata questa mattina dal governo divide politica e sindacati. Per il ministro dell'Istruzione, Maristella Gelmini, si tratta "di una riforma epocale e che segna un passo fondamentale verso la modernizzazione del sistema scolastico italiano. L'impianto complessivo dei licei, infatti, risale alla legge Gentile del 1923". Per "consentire alle famiglie e agli studenti di compiere scelte chiare", il governo ha messo mettere ordine alle oltre 400 sperimentazioni funzionanti oggi nei licei italiani. Per il futuro le scelte possibili all'uscita della scuola media si ridurranno a 10. "Fornire maggiore sistematicità e rigore e coniugare tradizione e innovazione", "razionalizzare i piani di studio, privilegiando la qualità e l'approfondimento delle materie di studio", "caratterizzare accuratamente ciascun percorso liceale", "riconoscere ampio spazio all'autonomia delle istituzioni scolastiche" e " consentire una più ampia personalizzazione, grazie a quadri orari ridotti che danno allo studente la possibilità di approfondire e recuperare le mancanze". Ecco gli obiettivi della riforma. Ma non tutti sono d'accordo. "Altro che cambiamento epocale. La riforma Gelmini per i licei non è altro che un ritorno al passato e ad un'idea che credevamo superata, quella dell'insegnamento classista voluto da Gentile nel 1923 e basato solo sugli apprendimenti teorici", dichiara Mariangela Bastico, responsabile Scuola del Pd. Secondo l'opposizione la riforma Gelmini mortifica anni di lavoro degli insegnanti. "E condivisibile - continua la Bastico - la riduzione della frammentazione degli indirizzi e delle specializzazioni. Ma è profondamente sbagliato che questo determini la cancellazione delle buone sperimentazioni e delle innovazioni che sono state realizzate in questi anni nelle scuole e che al contrario avrebbero dovuto costituire il fondamento della riforma". "Ma il ministro Gelmini ha idea - si chiede - di quante elaborazioni e quanto lavoro di ricerca e di applicazione ci sia in queste esperienze? Come può il ministro cestinarle con tanta indifferenza?". Mentre i sindacati si dividono. "La riforma dei licei non ha nulla di epocale ma è ispirata anch'essa da una logica di tagli: non si coglie alcuna logica realmente riformatrice né l'effettivo miglioramento della qualità formativa", dice Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil, che continua: "I licei da 6, che dovevano essere, sono effettivamente diventati 12 e forse alla fine saranno ancora di più. Il ministero, rispetto alle prime bozze circolate, si è accorto che c'era troppo latino e poca scienza e sociologia ed ha dovuto correre ai ripari introducendo due nuovi licei sotto la voce opzioni" mentre "i licei musicali saranno appena 40, quindi non saranno presenti in tutte le province". Per il responsabile della Cisl scuola Francesco Scrima, "la filiera liceale era quella che richiedeva interventi meno incisivi rispetto ai tecnici e professionali ma è stato però fatto un lavoro di chiarezza. Le vere novità - prosegue - sono i due licei musicale-coreutico e delle scienze umane. Un voto appena sufficiente alla ministro per la cisl che "non condivide il fatto che si parta in prima e seconda: i processi devono essere graduali, bisogna partire dalla prima, altrimenti il buon lavoro fatto rischia di essere disperso". "La riforma della scuola superiore non è più rinviabile, va fatta e possibilmente licei e tecnici devono seguire la stessa tempistica di approvazione", spiega invece il segretario Uil scuola, Massimo Di Menna: "È però sbagliato far partire questo cambiamento importante in modo diverso tra la prima e la seconda classe, deve partire dalla prima. Poi occorre approfondire da subito tutte le ricadute del provvedimento sul personale di ruolo e precario: per loro - continua - bisogna trovare tutele e garanzie, altrimenti ci saranno particolari tensioni. A sostegno del cambiamento, che è importante e ineludibile, occorre un pool di ispettori e dirigenti: serve una grandissima attenzione".
Ma l'inquilino di viale Trastevere vede le cose diversamente. Verrà "valorizzato il Latino"e incrementato l'orario della Matematica, della Fisica e delle Scienze per irrobustire la componente scientifica nella preparazione liceale" e "potenziate le lingue straniere". Ma non solo: le scuole avranno maggiori spazi di autonomia, potranno "attivare ulteriori insegnamenti opzionali anche assumendo esperti qualificati attraverso il proprio bilancio" e il rapporto tra più forte scuola e mondo del lavoro e dell'università sarà più forte". Mentre "dipartimenti disciplinari e Comitato scientifico non ledono comunque la sovranità del collegio docenti". (12 giugno 2009)
Per poter tagliare il numero dei professori le sperimentazioni verranno ridimensionate. Al biennio solo 27 ore settimanali, alle medie se ne fanno 30 La Gelmini ridisegna i licei Meno ore, più indirizzi di SALVO INTRAVAIA La Gelmini ridisegna i licei Meno ore, più indirizzi ECCO i nuovi licei. Questa mattina, il consiglio dei Ministri ha approvato, in prima lettura, il Regolamento che ridisegna "l'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei". Meno ore di lezione per buona parte degli studenti, meno indirizzi e qualche novità all'orizzonte. Ma quella più interessante riguarda senz'altro l'entrata in vigore della riforma che partirà dal 2010/2011con le prime e le seconde classi. E varrà quindi anche per coloro che hanno scelto quest'anno come proseguire gli studi dopo la secondaria di primo grado. In sostanza, i 500 mila ragazzini che si accingono quest'anno a sostenere gli esami di terza media frequenteranno a settembre il primo anno della scuola superiore secondo il vecchio sistema (licei e relative sperimentazioni, ma anche istituti tecnici e professionali vecchio stile) per ritrovarsi l'anno successivo con orari, materie e organizzazione nuovi. I nuovi licei saranno sei: classico, scientifico, delle scienze umane, artistico, linguistico, musicale e coreutico. Gli ultimi due rappresentano per la scuola statale delle new entry. Saranno tre gli indirizzi per il liceo artistico, due quelli dello scientifico e due gli indirizzi del liceo delle scienze umane. Tutte le sperimentazioni del liceo classico e scientifico (oltre 70 tra sperimentazioni e progetti assistiti) subiranno un calo di ore, a volte drastico. Un effetto che colpirà la maggior parte degli studenti, visto che i corsi sperimentali oggi sono i più gettonati. Per avere un'idea del calo dell'offerta formativa basta spendere qualche cifra. Del resto, che si tratta di un provvedimento volto al taglio di un consistente numero di cattedre non è un segreto. I nuovi licei sono volti "a una maggiore razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili, tali da conferire efficacia ed efficienza al sistema scolastico", recita l'articolo 1 del decreto del Presidente della repubblica". Oggi, il 70 per cento dei ragazzi iscritti al liceo classico e il 60 per cento di quelli in forza allo scientifico seguono un corso sperimentale. La sperimentazione più seguita al classico è quella in Lingua straniera che da 4.983 ore di studio nei cinque anni passerà a 4.851. Stesso discorso per il Piano nazionale informatica (ad indirizzo matematico) dallo scientifico: 5.049 ore contro le 4.752 della riforma Gelmini. Per contro i corsi di ordinamento, frequentati da una minoranza di studenti, vedranno incrementate le ore di lezione. Tutti i licei, eccetto l'artistico e il musicale, prevedono 27 ore settimanali al biennio. Meno, cioè, che in terza media, dove si studia per 30 ore settimanali. Al triennio le ore aumentano: 30 allo scientifico, al liceo delle scienze umane e al linguistico, 31 al classico. Meno Latino, rispetto ai corsi di ordinamento, e più Matematica allo scientifico che perde anche alcune ora di Lingua straniera. Più Matematica e Lingua straniera al classico. Le scuole potranno modificare il piano di studi ministeriale, ritagliando al massimo il 20 per cento del monte ore annuo al biennio e all'ultimo anno e per il 30 per cento nel secondo biennio. Ma nessuna disciplina potrà subire un taglio di ore superiore al 30 per cento. Inoltre, le scuole potranno attivare insegnamenti opzionali ma soltanto nei limiti di organico assegnato dal ministero. Insomma: autonomia sì ma nei limiti delle risorse disponibili. Tra gli insegnamenti opzionali figurano Diritto ed economia, Informatica, Storia dell'arte, Latino, Greco, Musica e Legislazione sociale, Psicologia, Pedagogia. All'ultimo anno è anche previsto l'insegnamento di una disciplina in lingua straniera. Novità in vista anche per gli organismi che governano la scuola. Il collegio dei docenti potrà essere articolato in Dipartimenti alla progettazione formativa. Gli istituti costituiranno un Comitato tecnico-scientifico in cui saranno presenti esperti esterni del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca e dell'università. (12 giugno 2009)
Arrivare all'esame torna ad essere tutt'altro che una fomalità Per mezzo milione di studenti cambiamenti anche per debiti e voti Maturità, ecco tutte le novità dai crediti all'ammissione con il 6 di SALVO INTRAVAIA <B>Maturità, ecco tutte le novità<br>dai crediti all'ammissione con il 6</B> Maturità ricca di novità per mezzo milione di studenti. Tra nuovi punteggi e ammissione, che ritorna ad essere più di una semplice formalità, ecco tutte le novità che si ritroveranno di fronte ragazzi e ragazze all'esame per il conseguimento del diploma della scuola superiore. Ammissione agli esami. La novità senz'altro più significativa per genitori e studenti è l'ammissione che torna ed essere un ostacolo tutt'altro che semplice da superare. Ma solo per gli alunni interni. Saranno ammessi agli esami infatti soltanto gli studenti che riporteranno la media del sei, condotta compresa come ha specificato pochi giorni fa una circolare ministeriale. Credito scolastico. Da quest'anno, il credito scolastico - la dote in punti raccolti nell'ultimo triennio che gli alunni portano agli esami - sale da 20 a 25 punti. La novità è stata introdotta dall'ex ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, per dare maggiore peso al curriculum scolastico. Colloquio. L'esito del colloquio, conseguentemente, avrà un peso minore nell'economia dell'esame. Il massimo punteggio che, quest'anno, le commissioni potranno attribuire ai candidati sarà di 30 punti, anziché 35. Con la sufficienza che da 22 punti scende a 20. Debiti. Dal prossimo mese di giugno, nessun maturando potrà essere ammesso agli esami se non avrà superato i debiti formativi contratti negli anni precedenti. Per la verità già l'anno scorso, con il ripristino degli esami di riparazione, gli studenti avevano l'obbligo di saldare i debiti prima dell'avvio dell'anno scolastico. Ma in qualche caso si arrivava agli esami senza avere recuperato le lacune degli anni precedenti in qualche disciplina. Da quest'anno chi vorrà arrivare al cospetto della commissione dovrà farlo con le carte immacolate. Voti. Ritornano ad essere pubblicati i voti finali. Tra le novità introdotte dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, c'è il ritorno dei voti nei tabelloni finali. L'anno scorso, per sapere il voto che la commissione aveva attribuito ad ogni studente occorreva fare un pellegrinaggio in segreteria. Nei tabelloni, per ragioni di privacy, veniva pubblicata soltanto la dicitura "Esito positivo" o "Esito negativo". Fra due mesi ritorneranno i voti. Giorno degli scritti. Tra i cambiamenti introdotti dal nuovo esecutivo figura anche il giorno degli esami. Per oltre un decennio, la prima prova scritta (quella di Italiano) si è svolta di mercoledì. La tornata 2008/2009 parte invece di giovedì. Con prosecuzione, per la seconda prova scritta, il giorno dopo. Gli studenti avranno così soltanto due giorni di pausa prima di cimentarsi nella terza prova scritta, in previsione per lunedì 29 giugno. Appuntamento che dovrà slittare per tutti gli indirizzi scolastici, come i licei artistici e gli istituti d'arte, dove la seconda prova si articola in tre o più giorni. Cosa non varia. Per fare un po' di ordine, con le novità introdotte quest'anno, facciamo una rapida carrellata di tutto ciò che viene mantenuto. Il punteggio finale continua ad essere espresso in centesimi e 100 sarà il voto più alto che i prof potranno assegnare. Per superare l'esame occorrerà accaparrarsi almeno 60 dei 100 punti a disposizione e per i più bravi ci sarà sempre la "lode". Ad ogni prova scritta, tre in tutto, la commissione potrà attribuire al massimo 15 punti, con la sufficienza fissata a 10 punti. Resta l'obbligo per le commissioni di pubblicare gli esiti degli scritti il giorno prima degli orali e il bonus di 5 punti per coloro che abbiano raccolto almeno 15 punti di credito e nelle prove d'esame siano riusciti ad accaparrarsi almeno 70 punti. Il diploma non sarà più stampato dalla Zecca dello stato. Saranno le singole istituzioni scolastiche che stamperanno, su un modello predisposto dal ministero, la certificazione in carta semplice che attesta il superamento della prova. Restano invariate le regole per i cosiddetti ottisti che accedono direttamente agli esami dal penultimo anno. Potranno fare il salto coloro che otterranno la promozione al penultimo anno con almeno otto decimi in tutte le discipline e che abbiano conseguito nei due anni precedenti la promozione con almeno sette decimi in ogni disciplina e nessun debito nei due anni ancora precedenti. Resta anche la cosiddetta "corsia preferenziale" per i privatisti che, per un buco della normativa vigente, non sono soggetti ad ammissione agli esami ma che devono risiedere nel comune dove è ubicata la scuola sede d'esame. E a rimanere invariato per il terzo anno consecutivo, con ogni probabilità, sarà anche il compenso per commissari presidenti d'esame. (21 maggio 2009)
Arrivano sui siti gli appunti elettronici e soprattutto i riassunti in voce "Ripasso le declinazioni correndo al parco". E molti esperti sono d'accordo E il ripasso va con gli audio Mp3 "E' l'esame del sapere download" di CHIARA BRUSA GALLINA <B>E il ripasso va con gli audio Mp3<br>"E' l'esame del sapere download"</B> Auricolari nelle orecchie e una corsa al parco: sul lettore Mp3 la voce recita le declinazioni di latino. Gli episodi salienti della Seconda Guerra mondiale? Scorrono sul video del computer. E racchiuse nell'i-Pod ci sono le formule di matematica, pronte per essere rilette mentre si aspetta il tram. A meno di un mese e mezzo dagli esami di maturità, lo studio si fa più intenso e il ripasso è ad alto tasso tecnologico. Basta fare un giro in rete per avere un'idea di quanto variegata sia l'offerta. Non solo il tradizionale materiale precotto - temi già svolti, mappe concettuali, tesine pronte all'uso - ma anche soluzioni multimediali per dare una rispolverata a fatti e nozioni. Sapere download. Italiano, geografia astronomica, filosofia. Sui siti per studenti i bigini elettronici abbondano e sono divisi per materia. L'innovazione, rispetto al concentrato di informazioni dei libretti cartacei, sta nei file audio. Studenti.it ha una sezione di appunti da ascoltare: dai riassunti delle Bucoliche di Virgilio alla vita e le opere di Foscolo e Carducci, fino alla fisica dell'atomo. Non solo licei, ci sono anche proposte per istituti tecnici, con i podcast di economia o quelli sul catasto immobiliare. I ragazzi sembrano gradire e avanzano richieste. "Perché non mettere la matematica?", propone Marcous. "Aggiungete geografia economica, negli istituti tecnici può essere spesso materia d'esame", avverte Venus. "Nella sezione I promessi sposi sarebbe bello avere l'Addio, monti in Mp3", scrive Luca. E poi chimica, biologia, francese... Internet può essere un utile strumento per mettersi alla prova e affinare le conoscenze. Anche Repubblica. it dà la possibilità di accedere all'archivio degli esami passati e di misurare la propria preparazione con una serie di quiz. Navigando sul web non è difficile pescare file audio e video degli orali sostenuti dai vecchi maturandi. Non mancano le video-lezioni delle singole materie e i dvd, come quelli preparati da Skuola.net e da Studentville.it, che promettono di contenere "tutto quello che c'è da sapere", da come orientarsi nelle singole prove ai consigli sul "look" giusto per presentarsi davanti alla commissione. "Prof" al passo coi tempi. "Purtroppo c'è la brutta abitudine di scaricare e copiare temi e tesine, usando il mezzo in modo passivo. Gli audio e i video, invece, possono aiutare molto nel ripasso". A parlare è Caterina Policaro, insegnante di inglese, esperta di e-learning e autrice del blog Catepol 3.0, che si è piazzato al quarto posto agli ultimi Euro Blog Awards, i premi continentali per i diari online. "Molti ragazzi non hanno la voglia o la pazienza di leggere - continua - mentre con i podcast sono obbligati ad ascoltare. E, se lo studente è già preparato, lo strumento è fenomenale". Secondo Policaro, che tiene corsi di multimedialità per i colleghi, la tecnologia è un'arma nelle mani dei professori, "per parlare la stessa lingua dei ragazzi" e guadagnarsi la loro attenzione. L'insegnante racconta di aver sperimentato sia Facebook che Twitter per condividere informazioni e comunicare con la classe, ma anche di aver provato a sfruttare le potenzialità dei cellulari, ad esempio registrando un pezzo di lezione e inviandolo via Bluetooth agli alunni: "Era un brano di inglese, ho detto alla classe che non c'erano più scuse, lo dovevano ascoltare almeno una volta a casa. Ha funzionato benissimo". Trucchi e strategie. I forum studenteschi sono luoghi ideali per scambiarsi appunti, ma anche per chi ha bisogno di sfogare ansie e paure. Ed è proprio ai candidati più timorosi che si rivolgono i video motivazionali, un concentrato di consigli su come affrontare l'ultimo scoglio delle scuole superiori. Suggerimenti per tutti, anche per lo studente meno preparato: "Il tuo punto debole, lo scarso interesse per lo studio, è anche il tuo punto di forza - scrive uno degli psicologi online - Se sei arrivato sino all'ultimo anno è perché hai imparato l'arte di non farti prendere dall'ansia durante le interrogazioni". A proliferare in rete, se ce ne fosse ancora bisogno, sono anche i cortometraggi fai-da-te che mostrano gli stratagemmi per copiare. Oltre alle tradizionali penne svitabili, le T-shirt con le formule matematiche, messe sul mercato l'anno scorso. Più sofisticato il servizio per cellulare che dà accesso ad un archivio di opere in latino e alla loro traduzione: inviando un sms con le prime parole del brano, si riceve in risposta la versione in italiano. Stesso meccanismo per i vocaboli di inglese. Funzioni o meno, durante gli scritti i telefonini saranno tassativamente vietati. Molti rischi, una sola certezza, come osserva Policaro: "Si perde più tempo a cercare le scorciatoie che a studiare". (25 maggio 2009)
Il 16% in più di studenti direttamente negli istituti non statali I problemi di un decreto sbagliato a cui non si è posto rimedio Maturità, nelle scuole private è boom di studenti "esterni" di SALVO INTRAVAIA <B>Maturità, nelle scuole private<br>è boom di studenti "esterni"</B> Boom di privatisti nelle scuole non statali ai prossimi esami di maturità. E', con ogni probabilità, l'effetto del "buco" rimasto nel 2007 nella norma che ripristinò l'ammissione agli esami di Stato. Ma che consente da due anni ai cosiddetti candidati esterni di accedere alla maturità direttamente, senza cioè ammissione. La corsia preferenziale sfuggì al governo Prodi, che accortosi dell'errore non fece a tempo a porvi rimedio, ma oggi assume un valore ancora più significativo alla luce della stretta, dapprima annunciata e successivamente rinviata al prossimo anno dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, sull'accesso agli esami. Sta di fatto che quest'anno sono stati in parecchi ad approfittare della crepa legislativa aperta da parlamentari distratti, sperando di farcela anche col minimo punteggio. I dati parlano chiaro. L'incremento, rispetto al 2008, dei privatisti che hanno scelto di sostenere gli esami presso una scuola non statale è pari al 16 per cento. Un dato in netta controtendenza soprattutto se paragonato a tutti gli altri (interni ed esterni nelle scuole statali e paritarie) che si mantengono in linea con i valori dell'anno scorso o suibiscono leggere variazioni. Come quella che riguarda il numero di privatisti delle scuole statali, che calano del 2 per cento. In totale, il prossimo mese di giugno, quasi mezzo milione di ragazzi delle scuole superiori affronteranno l'ultima avventura scolastica. Quasi 472 mila studenti (i cosiddetti interni) hanno seguito un regolare corso di lezioni, almeno all'ultimo anno, e per ottenere il lasciapassare per gli esami dovranno avere la media del sei (condotta compresa) e dimostrare di avere recuperato tutti i debiti degli anni scorsi. Oltre 25 mila studenti (gli esterni) tenteranno l'avventura con una preparazione fai da te. Ma la cosa sorprendente è che, anziché affidarsi alle cure di un istituto statale - peraltro quasi gratuito - , oltre 5 mila si sono rivolti ad un istituto paritario dove, per sostenere l'esame, si paga. Evidentemente qualche vantaggio ci sarà. Fu due anni a mezzo fa che il governo Prodi decise di modificare le norme sugli esami di maturità, ripristinando l'ammissione agli esami abolita nel 1997 da Luigi Berlinguer. Il provvedimento modificava la norma sull'ammissione dei candidati interni "tralasciando" la parte sui candidati esterni. Accortosi dell'errore cercò di correre ai ripari, ma non fece in tempo perché subentro la crisi di governo e lo scioglimento anticipato delle Camere. Anche il governo Berlusconi ha manifestato l'intenzione di porre rimedio alla difformità di trattamento tra interni ed esterni ma la norma che dovrebbe porre fine a questa ingiustizia non è stata posta nella legge sulla valutazione, approvata il 30 ottobre scorso, ma solo nel regolamento attuativo, ancora da approvare. Per tutti, gli esami inizieranno giovedì 25 giugno con la prova scritta di Italiano e proseguiranno il giorno dopo con la seconda prova scritta che varia secondo l'indirizzo (Matematica allo scientifico e Ltino al classico). E dopo una pausa di due giorni, si proseguirà con la terza prova scritta (spesso sottoforma di questionario su almeno 5 materie dell'ultimo anno) in programma per lunedì 29 giugno. Immediatamente dopo, le commissioni giudicatrici procederanno alla correzione degli elaborati e alla pubblicazione dei risultati in vista dell'ultimo atto: il colloquio. (25 maggio 2009)
AlmaOrièntati Conoscere e valutare: orientamento alla scelta universitaria Andare all’università? Sì, ma quale? I percorsi universitari sono una giungla! E poi, per decidere, è meglio seguire il cuore o la ragione? I tuoi dubbi sono normali. Per questo è nato AlmaOrièntati, il percorso di orientamento alla scelta universitaria messo a punto dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. Grazie alla collaborazione di un team di esperti e ai suggerimenti delle migliaia di diplomati che, prima di te hanno sperimentato il percorso, potrai orientarti e fare la scelta giusta per il tuo futuro lavorativo. Ricorda: un quinto dei giovani che si iscrive all'Università si ritira dopo il primo anno proprio a causa di un orientamento approssimativo!AlmaOrièntati è un percorso articolato in quattro tappe: 1. Individua i tuoi punti di forza 2. Conosci il sistema universitario e il mercato del lavoro? Prendi confidenza con alcune delle loro caratteristiche. 3. Cerca il tuo corso di studio. Individua i corsi di laurea in base alle materie di studio che più ti piacciono. 4. Che cosa vuoi fare da grande? Sei una formica ambiziosa o un aquilotto alpino? Valuta le tue aspirazioni lavorative per scegliere meglio il percorso universitario. lupo d'appartamento leone rampante delfino mediterraneo formica ambiziosa ornitorinco cavallo di zorro gatto sornione cane da guardia tartaruga da giardino AlmaOrièntati rappresenta un'importante occasione per documentarti. Le informazioni fanno riferimento a studi accreditati in Italia e in Europa e alle indagini AlmaLaurea, con particolare riguardo all'esperienza concreta, di studio e di lavoro, compiuta dagli studenti universitari che ti hanno preceduto. AlmaOrièntati non è un nuovo "passatempo per l'estate": per gli obiettivi che ti propone di raggiungere, richiede la tua attenzione per almeno 15 minuti. Alla fine ti sarà restituito un profilo personalizzato. È orientativo, naturalmente! Ricorda che nessuno può dirti con assoluta certezza qual è la scelta migliore per te. Rispondendo alle domande, potrai ricevere alcuni suggerimenti che ti saranno utili per prendere una decisione, magari consultando l'ufficio orientamento della tua futura Università. In bocca al lupo!
Università: prova il tuo test di ammissione http://alphatest.repubblica.it/main.phpLe domande facoltà per facoltà e le informazioni essenziali sulle prove 2009 Per molti studenti l’iscrizione all’università è vincolata al superamento di una selezione inziale che valuta la probabilità di frequentare con profitto un determinato corso di studi. La mappa italiana del numero programmato è piuttosto articolata. Vi sono alcuni corsi di laurea che prevedono una prova selettiva unica a livello nazionale: Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria, Odontoiatria e Protesi Dentaria, tutti i corsi di primo livello (triennali) dell'area sanitaria, Architettura e Scienze della Formazione Primaria. La selezione per questi corsi è severa: in base agli ultimi dati nazionali, sono sempre più numerosi i candidati che si contendono un numero limitato di posti disponibili. Le date delle prove, le materie e il programma d'esame sono stabiliti da un apposito Decreto Ministeriale la cui pubblicazione è attesa nei prossimi giorni. Altri corsi sono a numero programmato su iniziativa della singola università per poter garantire un alto livello qualitativo della didattica e dei servizi allo studente, come accade in alcune sedi per i corsi di Psicologia, Economia, Scienze Giuridiche, area Comunicazione e altri ancora. In questo caso, la presenza o meno del test e i relativi programmi d'esame vanno verificati presso le singole segreterie universitarie. Infine vi sono le università private, che stabiliscono ormai da molti anni un numero limitato di posti ai propri corsi. Da pochi anni è inoltre previsto un test di verifica in ingresso, obbligatorio anche se non selettivo, anche per le facoltà non a numero programmato. In questi casi, è possibile iscriversi anche se l’esito del test è negativo, ma occorre colmare entro il primo anno di studi il debito formativo contratto. Con questo speciale, realizzato in collaborazione con Alpha Test, società leader nel settore, da anni al fianco degli studenti candidati ai test, puoi effettuare simulazioni delle principali prove di ammissione sperimentando direttamente la natura e la difficoltà delle domande che ti aspettano. Alla fine della prova potrai leggere i commenti ai singoli quesiti, visualizzare i tuoi risultati in forma grafica e confrontarli con quelli degli altri utenti che avranno svolto la stessa prova. Inoltre, per ogni area di studio, trovi informazioni essenziali sulle prove ufficiali: programma d’esame, numero di quesiti previsti, tempo a disposizione.
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-06-12
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2009-06-12 IL REGOLAMENTO DELLA RIFORMA LICEI
Al via riforma dei licei: arriva il musicale 12 giugno 2009 Licei, sulla riforma è scontro. Il Pd: "L'insegnamento diventa classista" Il regolamento della riforma dei licei Al via dal 2010 la nuova riforma dei licei del ministro Maria Stella Gelmini, approvata oggi in prima lettura dal Consiglio dei ministri. In una nota del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca si sottolinea che "per cancellare la frammentazione e consentire alle famiglie e agli studenti di compiere scelte chiare, i 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal Miur e le tantissime sperimentazioni attivate, saranno ricondotte in 6 licei". L'impianto complessivo dei licei, risale alla legge Gentile del 1923, ecco di seguito come verrà modificato. Rispetto al vecchio impianto che prevedeva solo il liceo classico, il liceo artistico e lo scientifico, oltre all'istituto magistrale quadriennale e a percorsi sperimentali linguistici, con la riforma avremo: LICEO ARTISTICO, articolato in tre indirizzi: arti figurativefigurative - a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di cogliere i valori estetici nelle opere artistiche ed individuare le problematiche estetiche, storiche, economiche, sociali e giuridiche connesse alla tutela e alla valorizzazione dei beni artistici e culturali; architettura, design, ambiente - a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di conoscere e utilizzare i codici della comunicazione visiva e audiovisiva nella ricerca e nella produzione artistica, in relazione al contesto storico-sociale; audiovisivo, multimedia, scenografia - a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di impiegare tecnologie tradizionali e innovative nella ricerca, nella progettazione e nello sviluppo delle proprie potenzialità artistiche. LICEO CLASSICO: con la riforma sarà finalmente introdotto l'insegnamento di una lingua straniera per l'intero quinquennio. LICEO SCIENTIFICO: oltre al normale indirizzo scientifico le scuole potranno attivare l'opzione scientifico tecnologica che consentirà l'approfondimento della conoscenza di concetti, principi e teorie scientifiche e di processi tecnologici, anche attraverso esemplificazioni operative. LICEO LINGUISTICO: il liceo linguistico prevederà l'insegnamento di 3 lingue straniere. Dalla terza liceo un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta liceo un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera. LICEO MUSICALE E COREUTICO: è una delle novità della riforma. Il liceo musicale sarà articolato nelle due sezioni musicale e coreutica. Inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 coreutiche e potranno essere attivati in collaborazione con i conservatori e le accademie di danza per le materie di loro competenza. Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, devono essere in grado di: cogliere i valori estetici delle opere musicali, conoscere repertori significativi del patrimonio musicale e coreutico nazionale e internazionale, analizzandoli mediante l'ascolto, la visione e la decodifica dei testi; individuare le ragioni e i contesti storici relativi ad opere, autori, personaggi, artisti, movimenti, correnti musicali e allestimenti coreutici; conoscere ed analizzare gli elementi strutturali del linguaggio musicale e coreutico sotto gli aspetti della composizione, dell'interpretazione, dell'esecuzione e dell'improvvisazione; conoscere le relazioni tra musica, motricità, emotività e scienze cognitive. LICEO DELLE SCIENZE UMANE: altra novità della riforma è il liceo delle scienze umane. Sostituisce il liceo sociopsicopedagogico portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi. Il piano di studi di questo indirizzo si basa sull'approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica. Ogni scuola potrà attivare l'opzione 'sezione economico-socialè in cui saranno approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche. Altre novità introdotte dalla riforma Valorizzazione del latino: insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane, e come opzione negli altri licei. Incremento della matematica, della fisica e delle scienze: per irrobustire la componente scientifica nella preparazione liceale degli studenti (gli insegnamenti di fisica e scienze possono essere attivati dalle istituzioni scolastiche anche nel biennio del liceo classico). Potenziamento delle lingue straniere: presenza obbligatoria dell'insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia. Inoltre il riordino dei licei stabilisce nel liceo scientifico di una opzione in cui confluisce l'esperienza del liceo tecnologico: che, negli anni, ha rappresentato un significativo filone di innovazione. Per quanto riguarda le discipline giuridiche ed economiche queste saranno materia sia nel liceo scientifico (opzione tecnologica), sia nel liceo delle scienze sociali (opzione economico-sociale), sia negli altri licei attraverso la quota di autonomia. Nel quinto anno vi sarà anche l'insegnamento di disciplina in lingua straniera, inoltre è prevista la valorizzazione della qualità degli apprendimenti piuttosto che la quantità delle materie. Il quadro orario sarà annuale e non più settimanale, in modo da assegnare alle istituzioni scolastiche una ulteriore possibilità di flessibilità. Tutti i licei prevederanno 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel quinto anno, ad eccezione del classico (31 ore negli ultimi tre anni), per preservare le caratteristiche rafforzando la lingua straniera, dell'artistico (massimo 35), musicale e coreutico (32), perchè questi ultimi prevedono materie pratiche ed esercitazioni. Entreranno a regime le sperimentazioni che hanno coinvolto gli istituti d'arte, i percorsi musicali, i vecchi istituti magistrali e le sperimentazioni scientifico tecnologiche e linguistiche, queste ultime nate dall'esperienza delle scuole non statali, private o degli enti locali. La nuova organizzazione dei licei prevede: Maggiore autonomia scolastica: possibilità per le istituzioni scolastiche di usufruire di una quota di flessibilità degli orari del 20% nel primo biennio e nell'ultimo anno e del 30% nel secondo biennio. Attraverso questa quota, ogni scuola può decidere di diversificare le proprie sezioni, di ridurre (sino a un terzo nell'arco dei 5 anni) o aumentare gli orari delle discipline, anche attivando ulteriori insegnamenti previsti in un apposito elenco. Approvata anche la possibilità di attivare ulteriori insegnamenti opzionali anche assumendo esperti qualificati attraverso il proprio bilancio. La riforma intende crare un rapporto più forte scuola-mondo del lavoro-università: possibilità, a partire dal secondo biennio, di svolgere parte del percorso attraverso l'alternanza scuola-lavoro e stage o in collegamento con il mondo dell'alta formazione (università, istituti tecnici superiori, conservatori, accademie). Stabilite anche nuove articolazioni del collegio dei docenti: costituzione in ogni scuola di dipartimenti disciplinari, che riuniscono i docenti di uno stesso ambito disciplinare, per sostenere la didattica, la ricerca, la progettazione dei percorsi. Costituzione di un comitato scientifico composto paritariamente da docenti ed esperti del mondo della cultura e del lavoro. 12 giugno 2009
Licei, sulla riforma è scontro. Il Pd: "L'insegnamento diventa classista" commenti - |Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci 12 giugno 2009 Sulla riforma dei licei è scontro fra governo e opposizione. "Altro che cambiamento epocale. La "riforma" Gelmini per i licei non è altro che un ritorno al passato - commenta la responsabile Scuola del Pd, Mariangela Bastico - e ad un'idea che credevamo superata, quella dell`insegnamento classista voluto da Gentile nel 1923 e basato solo sugli apprendimenti teorici. E' condivisibile - afferma Bastico - la riduzione, per i licei come per gli istituti tecnici e professionali, della frammentazione degli indirizzi e delle specializzazioni. Ma è profondamente sbagliato che questo determini la cancellazione delle buone sperimentazioni e delle innovazioni che sono state realizzate in questi anni nelle scuole e che al contrario avrebbero dovuto costituire il fondamento della riforma. Il ministro Gelmini ha idea di quante elaborazioni e quanto lavoro di ricerca e di applicazione ci sia in queste esperienze? Come può il ministro cestinarle con tanta indifferenza? Inoltre - prosegue Bastico - anche sui licei si abbatte la scure Tremonti-Gelmini: il taglio delle ore, delle discipline, degli insegnanti è generalizzato. E per risparmiare, le nuove norme si applicheranno nelle prime e seconde classi, così gli studenti che salgono sul treno dell`istruzione liceale quest`anno ne dovranno scendere il prossimo, un fatto assolutamente scorretto e che infrange il patto educativo tra scuola, studenti e famiglie". "C'è poi una grande preoccupazione - conclude la responsabile scuola del Pd- sul liceo tecnologico: come si rapporta all`istruzione tecnica? Vuole il ministro realizzare ancora un percorso di serie A e uno di serie B? Anche qui è dimostrata un'impostazione gentiliana che fa considerare l`istruzione tecnica come subalterna.Insomma, c`è una grande necessità di riflettere, modificare e approfondire la sostanza della riforma con un dibattito parlamentare e nel Paese. Il Partito Democratico sarà in prima fila". Gelmini: "La nuova scuola più vicina al lavoro" Con la riforma dei licei approvata in Consiglio dei Ministri "la scuola cambia e guarda al futuro". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini illustrando il provvedimento al termine della riunione dell'esecutivo. "La scuola - ha spiegato - non può più essere autoreferenziale ma deve agevolare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Deve formare i ragazzi preparandoli a un futuro sempre più competitivo". Con la riforma, ha aggiunto "abbiamo voluto rendere più stretta la collaborazione con il mondo del lavoro, perchè la scuola deve guardare al futuro il liceo era fermo dal 1923 e necessitava di un cambiamento".Tra le principali novitá della riforma, secondo il Ministro, l'aumento delle ore di insegnamento delle lingue straniere e delle materie scientifiche e la "forte apertura al mondo del lavoro". La riforma tenderá anche a risparmiare sul costo del sistema ed il nuovo regolamento, ha sottolineato il ministro, "consente alcuni risparmi coerenti con gli obiettivi della Finanziaria". I sindacati: "Rischio blocco nel 2010" Facendo partire la riforma dei licei, nel 2010, in prima e seconda, si rischia "il caos". è La posizione di due dei principali sindacati della scuola, Flc Cgil e Uil scuola. Il perché, secondo loro, è semplice: chi si iscrive questo settembre, nel 2009, sceglie un indirizzo che l'anno dopo potrebbe essere stravolto o non esistere più, visto che la Gelmini ha deciso di fare sostanzialmente piazza pulita delle 400 sperimentazioni oggi esistenti. Un esempio. Chi si iscrive quest'anno all'istitutod'arte, in seconda, l'anno prossimo dovrà sostanzialmente cambiare scuola: l'istituto confluirà nel liceo artistico. La maggior parte degli studenti, peraltro, oggi é iscritta in percorsi sperimentali molti dei quali saranno cancellati per confluire nei sei indirizzi decisi dal ministero. "Far partire la riforma in prima e in seconda significa costringere gli alunni di prima del 2009 a cambiare indirizzo e percorso di studi nel 2010 - commenta Mimmo Pantaleo, segretariodella Flc Cgil- questo perché cambieranno molti indirizzi, percorsi e materie con la riforma". Anche la Uil dice no e invita la Gelmini a ripensarci: "L'unico motivo di questa operazione- sottolinea Massimo di Menna, il segretario generale - é di carattere economico: la riforma riduce materie, indirizzi e organico. Ma per i ragazzi sarà il caos. Ormai quasi tutti scelgono le sperimentazioni, chi parte quest'anno con un programma rischia di vederselo cambiato l'anno dopo. Va bene la razionalizzazione delle sperimentazioni, ma é meglio partire solo con le prime". 12 giugno 2009
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